Riuso Mazzoleni
Committente: Mazzoleni S.p.a.
Luogo: Seriate (BG), Italia
Cronologia: 2013
Partecipanti: Arch. Stefano Giavazzi (capogruppo), Arch. Alberto Terzi, Arch. Angela De Sando, Arch. Arianna Ati, Arch. Luca Cadè, Arch. Pierluigi Di Giacomo, Arch. Tommaso Raffa, Ing. Maurizio Filetti
Il concorso richiede l’elaborazione del progetto di riconversione dell’area industriale, di proprietà della Mazzoleni Spa, sita a Seriate, in un nuovo quartiere che sia capace di definire un fulcro urbano e di instaurare un rapporto privilegiato con il centro della città, in particolare con il nucleo di antica formazione.
Il masterplan proposto prevede la demolizione di tutti gli edifici del sito industriale a eccezione della palazzina uffici che affaccia su via Marconi: la proposta è quella di mantenere la sua funzione d’ingresso al sito recuperandola come punto di accesso carrabile al parcheggio pubblico, collocato sotto l’edificio a torre.
La palazzina sarà recuperata funzionalmente per essere adibita a servizio pubblico da cedere al comune.
Il progetto non è stato limitato alla sola area ex Mazzoleni, ma è stato esteso anche all’esterno per creare un collegamento con il centro storico di Seriate e il parco del Serio: determinante è stato quindi l’uso del verde urbano come elemento di continuità tra l’interno dell’area e il contesto in cui è inserita l’area di progetto. A questo si affianca l’inserimento di tre torri, la cui posizione segna gli ingressi all’area, che definiscono un recinto contenente uno spazio aperto verde e permeabile, i cui riferimenti risultano quindi essere il teatro Gavazzeni e le tre torri.
A questo spazio verde si alternano i percorsi ciclo pedonali che formano collegamenti e riferimenti di luogo che ridefiniscono le gerarchie di appartenenza ai vari sistemi. Dal punto di vista compositivo il parco è un elemento d’integrazione tra le direttrici orizzontali provenienti dal disegno urbano circostante, le connessioni della mobilità interna e la verticalità degli edifici a torre che individuano fortemente gli accessi all’area urbana di progetto. Il parco è costituito da un’area centrale a prato piantumata a frutteto, un’area destinata a orti urbani, con piccoli laboratori privati, da assegnare sia ai nuovi residenti sia alla collettività, un’area a bastioni per chiudere visivamente il fronte edilizio esistente lungo via Marconi, tre aree con piantumazione a bosco che sono allineate lungo il percorso pedonale principale interno che unisce via Marconi con via Decò e Canetta e si congiunge al sistema verde esistente lungo il fiume Serio.
Il parco diventerà quindi uno spazio collettivo di riferimento per il benessere e il tempo libero di tutti gli abitanti di Seriate. Per quanto concerne gli edifici, sono stati studiati su pilotis per permettere di avere un piano terra libero e permeabile, per favorire il movimento tra gli edifici e per riconnettere il tessuto urbano esistente.
Il piano terra può essere attrezzato con elementi mobili in relazione al servizio e attività che si vuole esercitare. Gli edifici hanno una forma precisa e compatta. I volumi sono scavati per formare logge, cortili interni, giardini d’inverno a cui si affiancano tetti terrazza e patii, il tutto per proporre un verde privato in esclusiva continuità con gli alloggi. Questi spazi consentono di avere il necessario livello di privacy e di sviluppare un rapporto con la natura, alla piccola scala, che sia individuale e personalizzabile che si affaccia su quello a grande scala e pubblico.
Vi sono le tre torri a cui è assegnato l’atto simbolico di prendere possesso del luogo, definendo una nuova gerarchia in altezza rispetto allo skyline degli edifici esistenti. La torre posta a nord è destinata e pubblici esercizi , mentre quelle poste a sud e a ovest sono destinate a residenza e uffici. Infine è stato realizzato un edificio pubblico polifunzionale, con annessa piazza, collocato a fianco del teatro Gavazzeni: un volume completamente vetrato collocato sotto una copertura orizzontale ed uno spazio ipogeo, posto sotto la piazza pubblica, che riceve luce grazie a delle aperture vetrate circolari.